Costruito dalla famiglia Tornabene nel 1400, passato alla famiglia Sigona fu venduto nel 1505 a don Alvaro Paternò pretore e senatore di Catania, Ambasciatore alla Regina, al Viceré e ai Parlamenti Riuniti ecc. all’epoca il Palazzo aveva un solo piano e in stile catalano. Danneggiato pesantemente nel terremoto del 1693, fu da don Antonio Paternò VI Barone dei Manganelli ricostruito con gli architetti Alonzo Di Benedetto e Felice Palazzotto. I garibaldini nel 1860 saccheggiarono il Palazzo distruggendo il mobilio settecentesco. Il Palazzo fu restaurato e ampliato nella seconda metà del ottocento con l’aggiunta del secondo piano, gli interni furono riccamente ridecorati nello stile dell’epoca secondo nuove concezioni architettoniche, dove lavorò il noto pittore catanese Giuseppe Sciuti, il tutto su impulso della principessa Angela Paternò di Manganelli Torresi.
Attualmente il Palazzo ha una facciata in puro stile tardo barocco rococò, splendido risulta essere il giardino pensile, rinomatissimo nella città di Catania, esteso su due livelli uniti da una romantica scala con due fontane e un ninfeo, che si appoggia su una parte delle antiche mura cittadine oramai demolite. Nel XX secolo dai Paternò il Palazzo è pervenuto ai Principi Borghese di Roma per il matrimonio di donna Angela Paternò VII principessa di Sperlinga dei Manganelli dama di corte della Regina d’Italia Maria José di Savoia con don Flavio Principe Borghese XII principe di Sulmona. Attualmente è di proprietà dei discendenti, Principi Borghese che lo utilizzano come dimora.
Palazzo Manganelli
600 anni di storia